Il rilievo 3d di reperti della collezione del Museo Eoliano di Lipari: metodologie a confronto.

dott. Dario Giuffrida


Modello 3d non texturizzato

Modello 3d texturizzato

Nell'ambito di una campagna diagnostica con strumentazione portatile condotta dall’IPCF-CNR di Messina presso il Museo Archeologico Regionale "L. Bernabò Brea" di Lipari (ME) nel Maggio 2018, sono stati eseguiti rilievi tridimensionali sui seguenti reperti: n. 9 terracotte teatrali (databili tra V e IV sec. a.C.), n. 2 crateri a calice figurati (metà IV sec. a.C.), un' epigrafe su pietra, una testa fittile frammentaria ed un coperchio di lekane.
Tali rilievi sono stati effettuati utilizzando ed integrando due metodologie: scansione laser (tecnica range-based) mediante braccio laser Faro (mod. Cam2 Arm Quantum) e fotogrammetria digitale (tecnica image based).


Acquisizione della nuvola di punti mediante Faro LaserArm

Vedi anche il poster presentato al convegno AIAR-2019


Nel caso dei crateri figurati il rilievo laser è stato integrato da una battuta fotografica interale con prese convergenti, al fine di dotare il modello di una texture fotografica, non acquisita dal braccio laser. Mediante l’uso di una Reflex Canon Eos 7D sono state effettuate delle riprese fotografiche ‘ad assi convergenti’, avendo cura di ottenere una sovrapposizione longitudinale e laterale tra i fotogrammi di oltre il 70% e di ottenere una copertura a 360°.
L'elaborazione della nuvola di punti e creazione delle mesh 3d è stata realizzata mediante il software Geomagic Wrap mentre le foto-scansioni sono state processate con "Agisoft-Photoscan" (algoritmo structure from motion), dopo un’opportuna fase di calibrazione della camera (tramite Agisoft Lens ).
Il work-flow ha previsto i seguenti passaggi:
- Correzione della distorisione ottica mediante il software Agisfot-Lens
- Allineamento dei fotogrammi, per l’ottenimento una maglia di tie points comuni tra fotogrammi attigui;
- Costruzione della dense cloud;
- Generazione della superficie tridimensionale;
- Importazione della texture fotografica;
- Esportazione dei modelli;
- In aggiunta alle scansioni laser, per i due crateri suddetti è stata inoltre effettuata una proiezione in piano dello sviluppo decorativo con l’ausilio di ulteriori software.
Si propongono di seguito i risultati delle elaborazioni dei due crateri.



Sviluppo in piano del motivo iconografico caratterizzante la parete esterna del cratere di Maron (n.i. 340bis): mito di Ippolito e quadriga di Cavalli.


Sviluppo in piano del motivo iconografico caratterizzante la parete esterna del cratere del Pittore di Adrasto (n.i.10648): contesa tra Tydeus e Polyneikes.



I metodi di rilievo adottati hanno consentito di ottenere modelli 3d di tutti i reperti, da utilizzare come base per la ricerca, monitoraggio dello stato di conservazione, integrazione e restauto digitale (senza intervenire direttamente sugli originali), ma anche per attività di fruizione digitale, promozione e accessibilità. Dal confronto tra i due prodotti ottenuti dalle diverse tecniche abbiamo constatato che il modello tridimensionale generato da Photoscan, benchè meno accurato e preciso nella restituzione geometrica delle forme è risultato molto efficiente nella resa fotorealistica. I due metodi di acquisizione hanno tuttavia dimostrato essere complementari ed integrabili, in quanto è stato possibile correggere il modello generato da Photoscan integrando la texture sul modello 3d generato dalla scansione laser.


Modelli 3d di alcune terrecotte teatrali