Spettroscopia SERS su pigmenti utilizzati nel campo dei beni culturali

Giovanna Ruello


La spettroscopia SERS (Surface Enhanced Raman Spectroscopy) è una tecnica nuova e molto utile nell’ambito dei beni culturali in quanto si presta bene ad analizzare campioni che risultano difficili da caratterizzare con la spettroscopia Raman convenzionale.
Essa, infatti, amplifica fortemente il segnale Raman dei materiali analizzati sfruttando l’eccitazione risonante dei plasmoni di superficie localizzati presenti in opportuni substrati metallici nanostrutturati.
Infatti, grazie alle proprietà di amplificazione del campo elettromagnetico, sia incidente che diffuso dallo stesso materiale, per opera dei substrati SERS, tale tecnica fornisce un segnale Raman rilevabile anche da piccolissime porzioni di campione. Poiché poco invasiva, essa diventa quindi strategica per lo studio di pigmenti pittorici presenti in reperti di interesse storico-artistico.
Nell’ambito del progetto, la tecnica SERS è stata impiegata per lo studio di diversi pigmenti e coloranti utilizzati nei beni culturali, depositati su substrati con nanoparticelle di oro e argento.