Progetto "STBIC"

Ricerche archeologiche presso Eretria (Tessaglia, Grecia)

dott.ri Dario Giuffrida, Sara Bonanno & Francesco Parrotta


F.1 - Il sito fortificato di Eretria

Durante il Mese di Maggio 2019, nell’ambito del progetto STBIC, l’IPCF-CNR di Messina in collaborazione con l’IBAM-CNR di Catania (dott. A. Toscano Raffa), il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina (prof. G. F. La Torre), l’Eforia alle Antichità Prestoriche e Classiche di Larissa (dott.ssa S. Karapanou) e il Comune di Farsalo (dott. A Karakalios e dott.ssa V. Noula) ha partecipato ad una campagna di ricerche archeologiche e topografiche presso il sito archeologico di Eretria (Tessaglia, GR) (F.1 ).

La città antica, situata circa 20 km a E di Pharsalo, raggiunse il suo massimo splendore in epoca ellenistica e fu distrutta da Filippo V di Macedonia durante la seconda guerra di Macedonia nel 198 a.C.; fu inoltre il luogo in cui l'esercito romano di Tito Quinzio Flaminino si accampò alla fine della prima giornata di marcia da Pherae a Skotoussa nel 197 a.C.

L’area presa in esame (ca. 100 ha) ha compreso la rocca del c.d. kastro, l’area della necropoli settentrionale e l’area del santuario extraurbano orientale (F.2)).


F.2 - Le aree oggetto di indagine


IL RILIEVO: Per tale obiettivo sono state utilizzate le più avanzate metodologie di rilievo aerofotogrammetrico da drone (un DJI mod. Phantom 4 Pro+ con sensore da 16 MP, dotato di ricevitore GNSS).
Tale metodo ha consentito di realizzare una copertura fotografica integrale e dettagliata dell’area (F.3), e di documentate ed analizzare alcune zone o strutture che per la loro posizione risultavano parzialmente inaccessibili o non visibili nella loro totalità, a causa della fitta e alta vegetazione che caratterizza l’intero sito.
Per comprendere meglio l’articolazione e lo sviluppo topografico delle mura del sito e localizzare accessi e torri, è stato parallelamente effettuato un lavoro di ricognizione e schedatura digitale dei tratti delle fortificazioni che cingono per ca. 1 km il sito (F.4 - 5).
La documentazione di rilievo architettonico, condotta anche con l’ausilio di riprese da drone, ha previsto anche la realizzazione di schede di dettaglio informatizzate (da inserire all’interno di un database consultabile ed interrogabile in ambiente GIS), corredate di piante, prospetti, schizzi e foto. Lo stesso tipo di documentazione è stata prodotta anche per le strutture a vista e per lo scavo archeologico condotto presso le pendici settentrionali della collinetta del santuario extraurbano posto ad est della città antica.

F.3 - Elaborazioni fotogrammetriche 3d (da Metashape)

IL GIS: Tutti i dati raccolti e schedati durante le operazioni di ricognizione sul campo (tratti delle fortificazioni, strutture interne ed esterne) sono stati posizionati all’interno della cartografia prodotta e saranno inseriti all’interno di una piattaforma informatica di gestione integrata di dati alfanumerici e cartografici (GIS) appositamente creata attraverso il software open source Qgis (F.6). Quest’ultima consta attualmente di diversi layer in formato raster e vettoriale:
- I primi sono composti da foto aeree, cartografia storica e topografica raccolta, planimetrie tratte da precedenti lavori ed immagini satellitari, utili ad una analisi preliminare delle aree alle quali è stata sovrapposta la nuova base cartografica prodotta;
- I layer vettoriali costituiscono invece il prodotto della digitalizzazione delle planimetrie delle evidenze riscontrate o di ipotesi avanzate in funzione dell’interpretazione dei dati.
Il GIS, ancora in corso di implementazione, fungerà non soltanto da archivio delle informazioni ma anche come strumento attivo di analisi grazie alla possibilità di poter confrontare ed implementare i dati rilevati sul campo con quelli provenienti da altre fonti di ai fini di una lettura globale e integrata.


F.4 - Il settore orientale delle fortificazioni

F.5 - Il settore occidentale delle fortificazioni

F.6 - Esempio di schedatura digitale in ambiente GIS